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Un altro amico che se ne va

LO SCRITTORE LUIGI GIULIANO

Un altro amico che se ne va
LUIGI GIULIANO:AMICO,CILENTANO, SCRITTORE

La prima volta che incontrai Luigi Giuliano, fu nel 1973, a Torino, in Via Di Nanni, presso l’Accademia Santarita, dove scoprimmo, ambedue, di essere “accademici ad honorem” del famoso sodalizio piemontese. A promuovere la nostra conoscenza fu un altro grande salernitano, di Cava dei Tirreni, se ben ricordo, il pittore Armando Farina, che ebbe il merito di raggruppare nel suo studio in zona Santarita a Torino, artisti provenienti non solo dalla provincia di Salerno, ma da ogni parte del mondo. “Sono di Agropoli, in provincia di Salerno.” Mi comunicò subito tra le prime parole. Rimasi esterrefatto. “Anch’io sono di Agropoli, in provincia di Salerno, ma non ho mai avuto il piacere di vederla nella cittadina in oggetto.” “ Be’! Veramente sono di un paesino vicino Agropoli, Eredita. Dista una diecina di chilometri…” Da quel momento siamo diventati amici. Trasferiti ad Agropoli, agli inizi degli anni ’80, Luigi Giuliano è stato fondatore del giornale “Il Cilento nuovo”, assieme al compianto Piero Cantalupo, Angelo Buccino, Nino Capano, Antonio Infante, Sante Faucitano e Michele Nigro. Quel giornale esiste ancora e dopo oltre un quarto di secolo, continua le pubblicazioni, tra molte traversie di ordine economico, proprio perché ha voluto mantenere la sua libertà senza mai vendersi a questo o a quel partito politico. Questo sempre nel rispetto della volontà della memoria dei fondatori. L’ultima volta che ci siamo visti con Luigi Giuliano, è stato in occasione del mio onomastico, San Catello, vescovo e protettore di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, mio paese natio. Il 19 gennaio di questo anno 2008, assieme ad una trentina di amici, quasi tutti impegnati nel ramo artistico-culturale, abbiamo inaugurato il mio studio, in una soffitta di periferia, in contrada Frascinelle. In questa occasione Luigi Giuliano ha presentato anche il suo ultimo lavoro letterario” L’oscura mano del destino”, nel quale affronta problemi attuali, quasi a dimostrare che egli, oramai ultraottantenne, era ancora legato alle problematiche sociali ed in particolare modo al suo Cilento che egli amava tanto. Uno scrittore, un Cilentano. Questi erano gli aggettivi tanto cari a Luigi Giuliano ed egli andava orgoglioso ogni qualvolta venivano abbinati al suo nome. Non starò certamente a fare l’elenco degli articoli che Luigi Giuliano ha scritto per il giornale del quale è stato direttore per alcuni anni, non starò nemmeno a fare l’elenco delle sue pubblicazioni e nemmeno dei suoi interventi a favore dell’arte e della cultura nel Cilento. Una sola cosa posso dire: Luigi Giuliano era un degno figlio del nostro Cilento. Dico nostro proprio perché anche io, sebbene di origini partenopee, mi sento cilentano. Questo grazie al contributo che hanno dato gli amici del Cilento allo scrivente che nella sua carriera, diciamo così letteraria, ha dedicato la maggior parte delle sue pubblicazioni al territorio. Un territorio che Luigi Giuliano amava e che cercava di difendere contro la speculazione edilizia, contro le speculazioni dei nuovi Borboni, contro le diffamazioni che talvolta si leggevano sulla carta stampata. Catello Nastro e tutti gli amici vogliono ricordare Luigi Giuliano come uno che continua ancora a vivere tra di noi, che portiamo avanti il suo messaggio in favore dei giovani e del territorio, in difesa dell’ecologia e delle tradizioni, dell’antica cultura cilentana, delle abitudini e consuetudini di un tempo e quanto altro oggi si sta sperperando solamente in difesa del dio danaro. Il nome di Luigi Giuliano, come quello di Piero Cantalupo, continuerà a comparire su “ Il Cilento nuovo”, proprio a dimostrare che essi sono presenti tra di noi, ci accompagnano nel nostro cammino per il riconoscimento e la difesa dei diritti dei Cilentani, per la salvaguardia del territorio, delle istituzioni, delle tradizioni, della cultura, degli antichi valori che portarono ai moti del 1828 e 1848. Se oggi continuiamo la Rivolta del Cilento è anche grazie alla memoria di questi grandi uomini scomparsi. Proprio perché essi hanno lasciato una impronta indelebile che fa si che la memoria non si perde per strada. Questo è il nostro saluto all’amico Luigi Giuliano, che ci ha lasciati. Un amico conosciuto nel 1973 e scomparso nel 2008. Dopo ben trentacinque anni. Cercheremo di fare buon uso della sua eredità e dei suoi insegnamenti.
Addio Gigino, gli amici di Agropoli e del Cilento ti ricorderanno sempre con stima, con amore, con ammirazione, con affetto.

Catello Nastro

di Catello Nastro il 07.07.2008

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